Vie Cave
UN PATRIMONIO DA RISPETTARE
Incontro con Francesca Xerry de Caro-Presidente e Dott. Sandro Ricci-vicepresidente del Comitato EsseOesse Vie Cave
Pitigliano- Lo scorso 3 dicembre 2013 ho avuto la possibilità di incontrare la presidente e il vicepresidente del Comitato EsseOEsse Vie Cave, in seguito al dibattito che avevano indetto una settimana e mezzo prima, per discutere della stato di conservazione delle vie cave e per presentare il problema ai cittadini.
La prima impressione che si ha è la passione che c’è dietro alle loro idee. Tanto basta per mettersi a sedere e prestare un po’ di attenzione. Si rischia proprio di venire catturati dal loro entusiasmo e sentirli raccontare le emozioni che hanno provato calpestando il tufo di queste antichissime vie è davvero sorprendente.
Nonostante i numerosi problemi che ha la nostra società loro hanno deciso di occuparsi di questo aspetto; per dare un senso diverso alle cose
, per proporre nuove soluzioni. Una riscoperta delle bellezze della terra, di cose costruite da civiltà lontane da noi, ma dalle quali inevitabilmente proveniamo.
Forse per invertire la rotta ci si potrebbe riconciliare con quel passato che trascuriamo. E queste persone hanno capito quanto è importante la terra, quanto fa parte della nostra vita e che non prendersene cura serve solo a danneggiare noi stessi, oltre che privarci di forti emozioni.
E questo gruppo da qualche tempo si incontra per affrontare il degrado che questi preziosi luoghi stanno subendo. Certo c’è il tempo che pesa sui massi, il clima che sta cambiando e si porta dietro piogge torrenziali cariche di pericoli per quelle gigantesche strutture.
Poi c’è l’aspetto umano, perché si potrebbe fare qualcosa. Innanzi tutto la popolazione e le istituzioni potrebbero tenerle pulite come si deve: tagliare gli alberi ad esempio che con le radici vanno ad intaccare le pareti. Gli interventi sarebbero numerosi e continui, ma sembra che sia impossibile e ci siano sempre altre priorità. Eppure i turisti arrivano dall’Italia e dall’estero per andare a visitare queste antiche strade, uniche e misteriose.
Il gruppo ha promosso un dibattito al quale hanno partecipato molte persone e tante si sono dimostrate interessate, mettendosi a disposizione per fare qualcosa. Gli esperti studiosi che vi hanno partecipato hanno raccontato cosa hanno di speciale questi luoghi.
Il comitato ha aggiunto di aver preso contatti della Commissione Nazionale Italiana dell’UNESCO per seguire il tortuoso e complesso iter della proposta di candidatura delle Vie Cave e del sito di Poggio Rota come patrimonio dell’umanità. Sembra che ci siano tutti i requisiti d’idoneità per accedere addirittura ad una candidatura di tipo misto che va dal patrimonio culturale e storico a quello naturale e ambientale.
In tutto questo quadro positivo ci sono anche coloro che hanno obiettato al lavoro, ma va bene così, perché parlare e confrontarsi con dibattiti può servire a capire gli errori e le lacune. Il vero problema sembrano essere le istituzioni, che qualora siano presenti sembrano sempre tentennare e non crederci veramente.
Il fatto è che non importa se dall’alto non ci credono all’importanza della questione, se promettono fondi adibiti alla causa, che loro sono dalla parte del territorio; perché il bello è che questa volta sono persone “vere”, cittadini “normali” che si occupano della faccenda e si muovono per qualcosa che sentono proprio.
Adesso pensano ad un secondo passo, dopo che la questione è stata sollevata. Non possono perdere tempo perché la situazione è sempre più precaria e poi come mi hanno detto “Perché dovremmo stare lì a recriminare su chi ha le colpe, non spetta a noi cercare i colpevoli. Non è questo il nostro obiettivo” e vanno avanti.
E si spera anche in un piano a lungo termine e non più azioni tampone. Trovare davvero i soldi per pagare delle squadre di esperti che studiando il territorio sappiano dire come intervenire. E se anche in questo caso dovessero fare da soli, hanno pensato pure a questo.
Il comitato infatti è costituito legalmente e hanno acquisito un codice fiscale che gli permetterà di avere un conto corrente dove chi vorrà potrà versare dei soldi per la causa. Si studiano anche le nuove e ultime forme di raccolta fondi: l’ormai diffuso crowdfunding…
Sfide e idee a non finire. Pensare ad una politica turistica seria, che abbia alla base l’utilizzo delle nuove tecnologie, che permetta al visitatore di avere segnaletiche e percorsi percorribili, dare la possibilità agli studiosi di approfondire le ricerche.
Il giorno stesso del convegno il professore Angelo Biondi, figura di spicco del paese, ha ricordato che anche lui da tempo aveva fatto proposte e insieme vorrebbero creare delle squadre specializzate di operai che sappiano lavorare sulle vie cave.
Una delle cose più interessanti è che questo progetto è talmente ben fondato e radicato nei pensieri dei fondatori del comitato, che hanno pure l’ambizione di internazionalizzarsi; a causa e in onore di tutti quegli amanti stranieri che arrivano a Pitigliano alla ricerca delle vie cave. Ed è per questo che anche la pagina facebook viene sempre aggiornata anche in inglese, perché tutti possano capire e fare parte del progetto, con un piccolo contributo, in base a quelle che sono le specifiche capacità di ognuno.
Questa è una storia che ha messo in contatto molte persone, non ci sono certezze su come si concluderà, ma ha accentuato il bisogno di molti e la bellezza di mettersi in relazione con l’Altro.. Che sia una persona da guardare negli occhi, che sia un antico antenato che parla attraverso segni su rocce, che sia la Natura nel suo splendore…
(Elena Tiribocchi)

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