Giornata Internazionale della Donna

MIMOSE IN FIORE

Breve storia della Giornata Internazionale della Donna


“Mimosa, bella mimosa,/per chi sono fiorite/sui tuoi alberi d’oro/a grappoli le pepite?” Recitano così i primi versi di Gianni Rodari de L’albero d’oro (1957) dedicati alla mimosa, simbolo della festa della donna. Fu scelta questa pianta perché fiorita ai primi di Marzo quando ancora il resto della natura era addormentato e si poteva reperire facilmente.
Ogni anno i rami vengono distribuiti in grande quantità alle donne in segno di augurio. Spesso si organizzano manifestazioni e dibattiti, altre volte si partecipa ad una cena più o meno esuberante con le amiche. Ma forse non tutti sanno perché si celebra proprio l’8 Marzo.
La storia è composta di più episodi che hanno dato vita al mosaico della Giornata Internazionale della Donna. La prima volta che si parlò dell’istituzione di una giornata simile fu alla II Conferenza Internazionale Socialista (Copenaghen 1910) dove le rivoluzionarie Rosa Luxemburg, Alessandra Kollontaj e Carla Essner Zetkin avevano sottolineato la necessità di affrontare alcuni temi: diritto di voto, “otto ore”, lavoro notturno, tutela delle lavoratrici madri. 
Dall’altra parte dell’Oceano intanto dal 1908 si celebrava un woman’s day, dedicato per lo più al diritto di voto. A Chicago e New York ebbero grande successo, si univano anche le richieste delle operaie di un sindacato di categoria.
Nel Marzo 1911 un’azienda di New York fu teatro di un tragico episodio. Nell’industria divampò un incendio che costò la vita a molti lavoratori e lavoratrici, costretti a morire in modo orribile perché rinchiusi nell’edificio. I dirigenti furono assolti e alle famiglie delle vittime consegnati 75 dollari per ogni perdita. Le perdite maggiori furono quelle delle fasce più deboli: giovani donne immigrate -italiane ed ebree dell’Europa dell’Est-.
Questa storia è diventata leggenda per la nascita dell’8 Marzo, in verità è solo una parte. La prima celebrazione della “Giornata Internazionale della Donna” si tenne dal 19 Marzo 1911 in Europa, si susseguivano le varie nazioni ma senza trovare una data unitaria.
L’episodio cardine avvenne in Russia. Nel febbraio 1917 il paese era in condizioni disastrose a causa della guerra: morti, inflazione e carestia dilagavano. Le associazioni delle donne operaie decisero di organizzare una manifestazione per chiedere oltre il diritto di voto, la difesa della vita e del lavoro femminile, nonché la fine della guerra.
Le russe scelsero il 23 febbraio per ricordare il woman’s day americano ma il calendario giuliano russo aveva alcuni giorni di differenza rispetto a quello gregoriano; il 23 febbraio corrispondeva al nostro 8 Marzo.
A Pietrogrado ci fu la più grande manifestazione femminile mai esistita che spiazzò dapprima lo Zar che non provò a reprimerla. Ma a questa si aggiunsero gli operai e anche i militari, subendo repressioni e violenze, riuscendo comunque ad ottenere l’abdicazione dello Zar e la prima vera vittoria operaia.
Nel 1921 la Conferenza Internazionale delle donne comuniste riunite a Mosca adottò quella data per la Giornata Internazionale dell’Operaia, che negli altri paesi diventò delle Lavoratrici e poi in generale delle Donne.
Da quegli anni sino ad oggi le interpretazioni sono state diverse e anche nel cammino dei diritti delle donne si sono susseguiti momenti più o meno felici. Certo non esiste un modo migliore o peggiore per celebrare questa festa, se all’orizzonte rimane l’idea che i diritti non sono sempre stati uguali per tutti e ancora oggi si è lontani dal pieno rispetto mondiale della vita e della dignità delle donne e delle persone.

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