Incontro con Elena Servi
Incontro con Elena Servi, rappresentante della comunità ebraica di Pitigliano (Grosseto), per parlare dell'importanza della Memoria, dell'importanza della conservazione e del rispetto...
LA PICCOLA GERUSALEMME
L’Associazione Piccola Gerusalemme di Pitigliano segue dalla sua nascita progetti di incontro e scambio tra culture. Patrimonio per il paese maremmano.
Pitigliano- La storia di Pitigliano che si intreccia con la storia del popolo ebraico è nota, ma ciò che è importante oggi è il continuo arricchimento che le culture incontrandosi possono apportare alla società.
E l’esperienza pitiglianese è la dimostrazione. Ho incontrato qualche tempo fa Elena Servi, la rappresentante di spicco della comunità ebraica del paese, che nel tempo si è ridotta e oggi non conta che poche persone. Eppure questa piccola e delicata signora ha avuto la forza di seguire molti progetti e di rappresentare la sua comunità e portare la testimonianza delll’esperienza delle leggi razziali.
Mi ha accolto nel suo salotto in un caldo pomeriggio e mi ha parlato a lungo; mi sono resa conto che è una di quelle donne che custodisce in sé un patrimonio di conoscenze, acquisite anche attraverso l’esperienza del dolore.
La signora Elena ha parlato dell’importanza della memoria, che per lei come per tutti gli ebrei è essenziale. La sua attività per conservare meglio la memoria è stata quella di creare una Associazione, in verità voluta e iniziata dal figlio, come desiderio di lasciare qualcosa di concreto, visto che lui è l’ultimo in ordine di tempo a rappresentare la sua comunità in paese.
L’Associazione è nata il 3 ottobre 1996 con lo scopo di conservare la tradizione ebraica. La Servi è la Presidente dalla Associazione Piccola Gerusalemme, che ha promosso e promuove incontri, presentazioni di libri, concerti che si svolgono a Pitigliano.
Inoltre insieme ad altre persone, non tutte della stessa religione, si è presa cura della Sinagoga, della costruzione del museo sottostante il Tempio, dell’antico cimitero.
Il museo nato nel 1999, sorto nelle stanze recuperate dall’antico ghetto, registra ogni anno grande successo. L’affluenza dei visitatori è buona non solo di italiani ma anche di stranieri; tra i più numerosi americani, israeliani, russi; che lasciano quel luogo sempre entusiasti e stupiti.
Negli ultimi anni anche le presenze sono diminuite a causa della crisi, soprattutto presso il bookshop del museo, tuttavia sono sempre soddisfatti. In passato era stato più facile, grazie anche all’aiuto economico del Comune, ma la crisi non permette più di avere grandi risorse.
Abbiamo affrontato anche il problema dell’integrazione, visto che ancora oggi ci sono così tanti episodi di razzismo, in molte relazioni tra persone di razze o religioni diverse. La signora Servi è legata a questo tema, proprio a causa dei soprusi che in passato sotto il fascismo è stata costretta a subire come tutti gli altri ebrei. Per superare questi ostacoli “Bisogna farsi conoscere. Solo così si può superare la diffidenza” ha affermato e, questo da tempo è ormai il suo compito principale.
Essere aperti e far capire agli altri che ci sono molte più cose che ci legano che quelle che possono dividerci. Senza bisogno di far proseliti o imporre il proprio credo, che è un fatto molto personale, ma mostrare con semplicità chi si è e cosa c’è di buono nella propria cultura.
Ad esempio mi ha fatto notare alcune somiglianze nelle ritualità che legano ebrei e cristiani. “Pensa alle pulizie di Pasqua, sono una reminiscenza delle pulizie prima della Pasqua da tutti i lieviti che fanno le donne ebree” ha detto aggiungendo “Oppure nella liturgia quando il prete pronuncia per tre volte Santo Santo Santo, c’è un richiamo ad una preghiera ebraica” ma le possibilità di incontro a pensarci bene sarebbero molteplici.
Le ultime attività che ha seguito sono state l’incontro interreligioso promosso dalla Provincia di Grosseto e la presentazione del libro “Vicolo degli azzimi. Dal ghetto di Pitigliano al miracolo economico” di Vera Paggi.
È stato presentato il 15 Giugno presso la Sinagoga alla presenza dell’autrice, che è una giornalista della RAI. Il libro racconta la storia della sua famiglia, i Paggi appunto, che sono di origine pitiglianese anche se negli anni hanno trovato tante destinazioni diverse come si legge nel libro.
Durante la costruzione del libro l’autrice è entrata in contatto con documenti e testimonianze concrete che hanno fatto diventare il testo “una piccola ma interessante storia del ‘900” come ha scritto nella Prefazione.
La storia degli ebrei a Pitigliano è antica, si attestano presenze già dal ‘500. È una storia che ha avuto tanti risvolti, momenti di armonia alternati a periodi tragici, ultimo e gravissimo quello durante la seconda guerra mondiale.
È certo però che se si vuole le comunità possono convivere bene e non solo, ma beneficiare l’una dell’altra migliorandosi.


Commenti
Posta un commento