Mostra
Da Max a Ube. RIFLESSIONI SULL'ARTE
Dal 5 al 26 Aprile a Siena c'è stata l'esposizione di Umberto Trezzi presso il chiostro del Campansi. Una mostra che si proponeva di raccogliere donazioni a favore dell'Associazione Autismo Siena Piccolo Principe.
Nel mese di Aprile la città ha visto lo svolgersi di eventi per mettere in luce il problema delle persone affette da questa malattia, ancora non riconosciuta a livello sanitario. E proprio per questo motivo le associazioni sono importanti perché cercano di trovare fondi e pensare progetti per rendere la vita dei ragazzi e delle loro famiglie agevole e quanto più possibile serena.
C'è un colore che identifica questa sindrome, è stato scelto per manifesti e volantini: il blu. Il blu è il colore del cielo e del mare. Delle cose infinite e che non ti stanchi mai di guardare.
Appena sono arrivata nel chiostro dove erano esposti i quadri di Umberto Trezzi mi ha colpito la prevalenza del blu, non so se sia stata una mia illusione. Il fatto è che è stato un bel viaggio quello alla scoperta delle opere.
Una passeggiata davanti alla ricostruzione di vita quotidiana: tavole con utensili di uso domestico, strade, chioschi, oggetti che si lasciano sollevare dall'ordinarietà della vita per andare a toccare il pensiero e la riflessione. L'arancia si ripete come una nota ribattuta sulla tela con la sua totalità calda e si impone come fosse una meravigliosa illusione.
Nel dilungarsi del cammino la pittura si è fatta materia. Il colore diventato cristallo. Sulla tela sono applicati oggetti che nel loro modo un po' informe rappresentano la realtà, nei quali ognuno ritrova un pezzo del proprio passato.
Il viaggio compiuto nel silenzio diventa ancora più prezioso se questa volta è stata costruita una mostra anche per accendere l'interesse su qualcosa che sconvolge la vita di chi ne è protagonista. E diventa importante il lavoro artistico e diventa bello farsi sconvolgere l'esistenza da opere che ad ognuno scavano un piccolo solco nell'anima; sia che si pensi al senso dell'arte, al senso della vita e della morte o della malattia...
Un breve approfondimento sull'artista (tratto dalla Brochure curata da Doretta Cecchi):
Umberto Trezzi milanese di nascita e trasferitosi a Siena per lavoro ha sempre riflettuto sull'arte attraverso la sua produzione. Un percorso che lo ha portato a celebrare e studiare le opere dei suoi modelli e artisti di riferimento prima, a sperimentare la polimatericità in seguito.
Dal 1995 - anno della scomparsa del fratello Max - alle riflessioni sull'arte si affiancano quelle sulla vita, sulla morte e sul passare del tempo.
Dal 2006 inizia ad usare il cristallo - oggetto della sua vita lavorativa - e plexiglass. La curatrice scrive " Qui il cristallo è, per l'artista, come un universo in evoluzione che contiene però in sé tracce del già accaduto".

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