Recensione

ILDEGARDA DI BINGEN


La quadratura del cerchio. Incarnazione e libertà nel Liber Divinorum Operum di Ildegarda di Bingen” è uno studio interessante sulla profeta medievale condotto da Teresa Lucente, edito da Effigi.
L’autrice, antropologa che da anni svolge studi sull’immaginario a partire dal rapporto tra immagine e parola, impegnata nel pensiero della politica della differenza e collaboratrice del Centro Culturale delle Donne “Mara Meoni” di Siena si è dedicata alle visioni della badessa medievale.
Spesso nella storia della cultura le donne hanno trovato uno spazio limitato, pur avendo avuto un ruolo importante nella società. Questo studio rende il giusto approfondimento per una figura femminile che ha sfidato il predominio degli uomini in un’epoca, quella medievale, tutt’altro che semplice per una donna. 
Ildegarda di Bingen (1098-1179) è stata una religiosa e una naturalista tedesca, venerata come Santa dalla Chiesa cattolica e nel 2012 dichiarata da Papa Benedetto XVI dottore della chiesa. Ma è stata soprattutto una profeta, scrittrice, musicista, poeta.
Lo studio realizzato da Lucente cerca di spiegare le sue visioni, che sono raccolte in immagini e parole, trovando il senso profondo dell’azione di questa donna. 
Una lettura appassionante, che passa attraverso i riferimenti alla psicologia, filosofia, letteratura; dove si scopre l’importanza dell’uomo e la sua relazione con Dio. Una ricerca che fa riferimento alle basi della conoscenza, coscienza e sapienza, che passa attraverso simboli antichi e archetipici e attraverso le visioni riprodotte in immagini e in parole.
Un libro per conoscere “la più grande testa femminile del XII secolo”.

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